Un chiropratico a capo della Divisione Medicina dello Sport del Comitato Olimpico degli Stati Uniti: intervista al dr. Bill Moreau

La Divisione di Medicina dello Sport del Comitato Olimpico degli Stati Uniti (USOC Sports Medicine Division) è guidata da un chiropratico: il dr. Bill Moreau.

Chiropratica & Salute è andata a intervistarlo.

Bill Moreau

Dottor Moreau, in che modo la sua preparazione e la sua esperienza in qualità di dottore in chiropratica l’hanno messa nella posizione di realizzare questo obiettivo?

Grazie al percorso che ho avuto la fortuna di intraprendere, ho acquisito molte esperienze diverse e molta formazione. Per portare il Team USA al successo è fondamentale collaborare con altri professionisti della Medicina dello Sport. Mi piace lavorare con gli altri a beneficio degli atleti che rappresentano gli Stati Uniti.

Lei è molto attivo nella formazione post-laurea a livello nazionale e internazionale e ha recentemente tenuto un intervento al Simposio di Chiropratica dello Sport a Colorado Springs lo scorso aprile (2017 ACBSP Chiropractic Sports Science Symposium). Quanto ritiene necessario per un chiropratico dello sport conseguire attestati e diplomi post-laurea al di fuori della professione chiropratica?

Non è affatto necessario. Ciò che è importante è che collabori con altri professionisti della Medicina dello Sport, in modo che si possa imparare gli uni dagli altri. Molti professionisti di altre discipline mediche non sono consapevoli di cosa faccia un dottore in chiropratica in  relazione alla Medicina dello Sport. La partecipazione a incontri multidisciplinari di Medicina dello Sport contribuisce a creare quel terreno comune che favorisce il dialogo tra le varie professioni.

Quali requisiti possiedono i dottori in chiropratica che fanno domanda per lavorare con il Comitato Olimpico degli Stati Uniti? A quale tipo di controlli vengono sottoposti per essere poi ammessi a far parte dello staff medico del Comitato?

Il requisito minimo che un dottore in chiropratica che voglia lavorare con il Comitato Olimpico degli Stati Uniti deve possedere è un diploma post-laurea di chiropratico sportivo. Il passo successivo è il conseguimento dell’abilitazione presso l’American Chiropractic Board Sports Physicians (DACBSP) dell’attestato di ulteriore qualifica con studi ed esami di competenze “evidence-based”. Quando si lavora ai livelli più alti della Medicina dello Sport si devono avere conoscenze che vanno al di là della chiropratica. È responsabilità del professionista entrare a far parte di un team multidisciplinare integrato. Nessuno è in grado di occuparsi di tutto, è necessario sapere quando e come lavorare con gli altri.

Quanti dottori in chiropratica fanno attualmente parte dello staff medico del Team USA e con quali altri professionisti della salute coordinate la valutazione e la gestione degli atleti durante gli allenamenti e gli eventi sportivi?

I dottori in chiropratica attualmente impiegati presso il Comitato Olimpico degli Stati Uniti sono sette. Lavorano, tra gli altri, con medici, fisioterapisti, preparatori atletici, massaggio- terapisti, psicologi dello sport, biomeccanici e dietologi sportivi. I potenziali vantaggi di un approccio multidisciplinare “evidence-based” in termini di cura e prevenzione specifiche di infortuni e di prestazioni atletiche sono stati dimostrati.

Quale ruolo hanno i dottori in chiropratica del Team USA nella valutazione e nella gestione degli atleti in ciascuna di queste fasi? Quali strumenti specifici usano per tradurre complesse analisi sugli atleti in cure efficaci e integrate nella pratica?

I chiropratici dello sport assunti dal Team USA sono una sorta di portale di ingresso, per gli atleti, alle cure preventive e interventistiche. Prestano servizi chiropratici con il vantaggio di possedere una notevole capacità di valutare e gestire infortuni e malattie negli atleti di alto livello. È questa una delle principali differenze tra la medicina generale e la chiropratica nello sport ad alto livello. Il dottore in chiropratica che lavora negli sport principali deve comunque avere una comprensione approfondita della valutazione e gestione di qualunque disturbo possa presentarsi in ambulatorio.. Il Comitato Olimpico degli Stati Uniti lavora con la General Electrics, che raccoglie
e poi fornisce la registrazione di dati sanitari elettronici. Queste informazioni danno l’opportunità di fare analisi statistiche e cliniche delle interazioni dei nostri pazienti e del loro andamento clinico. Possiamo misurare anche l’integrazione tra noi operatori. È un principio fondamentale del nostro modo di operare: per quanto il singolo individuo possa essere bravo, non potrà mai esserlo più di un equipe di bravi operatori di Medicina dello Sport. È attraverso l’impegno collaborativo che è possibile offrire all’atleta l’assistenza migliore possibile. Si parla spesso di assistenza incentrata sul paziente ma la si vede raramente. Nelle nostre quattro cliniche la vedo.

Quale percezione ha l’atleta americano dell’assistenza chiropratica?

È una domanda alla quale è difficile rispondere. Negli ultimi dieci anni ho dedicato il mio lavoro esclusivamente agli atleti olimpici e paralimpici. Ho l’impressione che la percezione generale dell’assistenza chiropratica negli Stati Uniti stia migliorando. Posso confermare che gli atleti del Team USA apprezzano tanto i servizi chiropratici quanto gli altri tipi di assistenza forniti loro dalla squadra.

Può raccontarci di una situazione particolare e/o di un’esperienza atletica famosa in cui il Team USA ha avuto un ruolo decisivo nell’esito per l’atleta?

Non mi è consentito di divulgare informazioni sugli atleti. Posso dire che ogni anno incontriamo migliaia di pazienti nella nostra attività di supporto al Team USA e molte centinaia di pazienti ai giochi olimpici e paralimpici.

In ultimo, quali tendenze future vede come sfide e/o opportunità nell’assistenza efficace agli atleti per quanti lavorano nella Medicina dello sport?

Sono molte le sfide
e le opportunità che la Medicina dello Sport dovrà affrontare per riuscire a dare assistenza efficace agli atleti. Desta molta preoccupazione l’utilizzo di oppioidi. I chiropratici assieme agli altri operatori della Medicina dello Sport possono fornire percorsi idonei a ridurre l’utilizzo di oppioidi. In conclusione, la cosa più importante è che i vari operatori della Medicina dello Sport collaborino concentrandosi sulla salute e sul benessere degli atleti. Al centro del nostro lavoro non ci siamo noi ma, ovviamente, l’atleta.