Intolleranze alimentari: quali e come riconoscerle. Le reazioni averse al cibo si differenziano in allergie e intolleranze. Facciamo chiarezza: le prime sono mediate dal sistema immunitario e ne prevedono il coinvolgimento, le seconde no. Il National Institute of Allergy and Infection Diseases (NIAD) nel 2010 definisce le intolleranze come โreazione non immune che include meccanismi metabolici, tossici, farmacologici e indefinitiโ. Quando mangiamo i nostri cibi preferiti, ingeriamo con essi determinate sostanze che possono stimolare il sistema immunitario. Questโultimo le riconosce come estranee e mette in atto una serie di reazioni che conseguono in una rosa di sintomi: nausea, emesi, sintomi intestinali, rinite, manifestazioni cutanee, angioedema. Nel caso delle intolleranze i sintomi sono simili e per questo confondibili, ma non dipendono dallโattivazione del sistema immunitario. Una grande differenza tra questi due fenomeni sta nel fatto che lโallergia non รจ dose dipendente, mentre i sintomi correlati allโintolleranza peggiorano aumentando la dose di alimento consumata. Le intolleranze piรน comuni sono nei confronti di: istamina, solfiti, zuccheri fermentescibili, glutine e lattosio.
Intolleranze alimentari: quali e come riconoscerle
Istamina
Lโistamina รจ unโammina biogena derivata dallโamminoacido istidina e presente in numerosi alimenti nei quali la concentrazione aumenta allโaumentare del tempo di conservazione. Tra gli alimenti che ne contengono la maggior quantitร vi sono i cibi fermentati, conservati, formaggi stagionati e salumi. Lโistamina non รจ contenuta solo negli alimenti ma viene anche prodotta dal nostro corpo in risposta allโattivazione del sistema immunitario a seguito di infezioni o reazioni allergiche. Alcuni alimenti, come alcol, cacao e pomodori stimolano la diffusione in circolo di questa sostanza con conseguenze quali: prurito, mal di testa e rinite.
Solfiti
I solfiti sono additivi alimentari contenuti ad esempio nel vino bianco e nella frutta essiccata e la loro funzione รจ quella di conservare questi prodotti. Le reazioni che conseguono alla loro ingestione sono soggettive e maggiormente acute nei soggetti asmatici.
Intolleranze alimentari: gli zuccheri fermentescibili (FODMAPs)
I FODMAPs sono un gruppo di carboidrati presenti in unโampia varietร di cibi e sono stati identificati come trigger della sintomatologia in pazienti affetti da IBS. I FODMAPs si trovano facilmente in frutta, verdura e cereali. Le proprietร osmotiche di questi zuccheri e la capacitร dei batteri che risiedono nel colon di fermentarli, causano richiamo di acqua e gonfiore addominale. Questi meccanismi risultano in sintomi come: diarrea, flatulenza, gonfiore, crampi e dolore addominale.
Glutine
il glutine รจ la proteina maggiormente presente nel grano ed รจ composta da un complesso proteico costituito da gliadina e glutenina. Il glutine รจ il trigger per reazioni immuni in soggetti con malattia celiaca e allergia al grano, ma รจ anche associato a sintomi gastrointestinali e non come: mal di testa, ottundimento, affaticamento, fibromialgia e rash cutaneo.
Intolleranze alimentari: il lattosio
Il lattosio รจ uno zucchero composto da glucosio e galattosio che puรฒ essere scisso nellโintestino tenue nelle sue unitร ad opera dellโenzima lattasi. Il deficit ereditario di questo enzima รจ molto raro, infatti nellโessere umano la sintesi si riduce dopo lo svezzamento (non persistenza della lattasi) e per questo motivo quella al lattosio รจ una delle intolleranze piรน diffuse in etร adulta. Comโรจ possibile quindi continuare a consumare alimenti contenenti lattosio? Il microbiota intestinale gioca un ruolo fondamentale in questo senso. Quando il lattosio non assorbito raggiunge il colon, i batteri che si trovano in questo tratto dellโintestino lo metabolizzano producendo acidi grassi a corta catena e gas (idrogeno, anidride carbonica e metano).
Unโintolleranza si riconosce quando i sintomi gastro enterici derivati dalla produzione di queste sostanze emergono entro 30 minuti/poche ore dallโingestione di alimenti contenenti lattosio. Altri sintomi correlati possono essere mal di testa, emicrania ed affaticamento che possono essere sovrapposti ai sintomi di fibromialgia e IBS, per questo motivo puรฒ capitare che ad unโautodiagnosi di intolleranza al lattosio sottostiano in realtร altre condizioni morbose. Le persone con lattasi non persistente dovrebbero comunque consumare piccole quantitร di alimenti contenenti lattosio, questo zucchero ha una funzione prebiotica e induce un adattamento del microbiota capace di digerire lattosio.
Questi sono gli unici elementi che possono dare intolleranza, le diete rigide di eliminazione totale dellโalimento incriminato non sono mai una buona idea. Rivolgiti a un nutrizionista per affrontare il problema.
Erica Rosati e Francesca Ardone

Erica Rosatiย eย Francesca Ardone, Biologhe Nutrizioniste, esercitiamo insieme la loro professione a Traversetolo, in provincia di Parma. Erica Rosati รจ laureata in Scienze Erboristiche e dei Prodotti della Salute presso lโUniversitร di Parma e ha terminato gli studi laureandosi con lode in Scienze dellaย Nutrizioneย Umana, curricula Nutraceutica al San Raffaele di Roma con una tesi dal titolo โRuolo del Microbioma nella Tolleranza Alimentare e possibile utilizzo di Nutraceutici nella modulazione della Risposta Immunitariaโ. Francesca รจ laureata in Scienze Biologiche presso lโUniversitร di Parma e ha terminato gli studi presso la stessa Universitร , laureandosi con lode in Biologia e Applicazioni Biomediche, curricula Biologia della Nutrizione con una tesi dal titolo โApplicazione della dieta chetogenica nella gestione glicemica del paziente con DMT1โ.






